COME FUNZIONA IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Il mercato obbligazionario viene considerato da molti risparmiatori quasi un porto sicuro, una sorta di regno del Bengodi dove si può guadagnare meno ma solo guadagnare. Eppure non mancano le trappole e sono a ben vedere ben più numerose dell’azionario eppure sono meno percepite. Ecco perché…

MoneyReport, il blog di SoldiExpert SCF

Il blog di SoldiExpert SCF

Investo sull’obbligazionario quindi non rischio. Quante volte lo abbiamo sentito dire da chi non da come funziona il mercato obbligazionario? Un investimento che alimenta in molti risparmiatori l’idea spesso erronea che si tratti quasi di un Bengodi, un mercato dove il guadagno è comunque assicurato. Certo rispetto al fratello “azionario” offre minori performance, ma secondo la vulgata comune il mercato obbligazionario offre comunque sicurezza quasi totale e minore stress. Un porto quasi sicuro.

E’ certo vero che storicamente la volatilità può essere inferiore nell’obbligazionario rispetto all’azionario ma dire che in questo mercato da una settimana all’altra, da un mese all’altro, da un anno all’altro … non si può perdere è falso come l’altra idea spesso associata che se si comprano dei titoli diretti (invece che un fondo o un Etf) è ancora meglio oppure che se si acquistano dei fondi con cedola questa è un’idea quasi geniale perché così ogni tot mesi si porta a casa comunque qualcosa.

La maggior parte di queste convinzioni sono fuori luogo e basate su errori cognitivi che sono ben conosciuti dalla finanza comportamentale ma anche alimentate da un’industria del risparmio gestito che sa sfruttare ad arte i “bug” contenuti nel cervello di molti risparmiatori che hanno a che fare con la logica, con la matematica, la finanza comportamentale e la conoscenza dei mercati. Purtroppo.

 

come funziona il mercato obbligazionario: errori frequenti

A livello teorico molti risparmiatori conoscono il concetto di volatilità e l’importanza di operare con una strategia e di essere investitori informati e consapevoli e avere un orizzonte temporale adeguato.

Ma poi nella realtà come insegna la finanza comportamentale ciascun investitore si sente poi un caso diverso e si lascia guidare dall’emotività o da decisioni o considerazioni assurde che spesso nulla hanno a che fare con il razionale. E questo accade tanto nell’azionario che soprattutto nell’obbligazionario dove spesso le trappole mentali (alimentate ad arte anche dai venditori di fondi e dalle società di gestione) e cognitive sono veramente rilevanti. Come funziona il mercato obbligazionario lo capiscono in pochi.

Un esempio? Mi ha scritto qualche settimana fa un risparmiatore irritato perché a suo dire il consiglio di vendere un’obbligazione era poco sensato. Per quale motivo, questa la sua posizione, bisognava vendere un titolo che gli assicurava una cedola annuale del 4,3%?

L’obbligazione in oggetto stacca in effetti una cedola su base annua del 4,3% lordo. Il prezzo dell’obbligazione è importante? Certo che sì anche se alcuni risparmiatori sembrano considerare questo prezzo una variabile indipendente.

Se si deve valutare il rendimento di un’obbligazione occorre infatti valutare il rendimento dei flussi da oggi alla scadenza e per capirne il rendimento effettivo (e anche fare dei confronti se c’è qualcosa che può essere più interessante) il prezzo attuale è un elemento imprescindibile.

Se l’obbligazione in discussione vale 108 occorre valutare infatti che se è vero che la cedola su base annua è del 4,3% lordo, alla scadenza la quota rimborsata in conto capitale sarà 100 e non 108. Quindi più passa il tempo più è ragionevole attendersi che il prezzo dell’obbligazione tenderà a scendere verso il valore di rimborso a 100. Inutile fissarsi solo sulla cedola staccata da un titolo obbligazionario, sapendo che il prezzo alla scadenza è destinato a tornare a 100.

Fra avere più soldi o più cedole (e non è la STESSA cosa!) noi crediamo che l’obiettivo dovrebbe essere quello di ottenere più soldi dal proprio capitale, giusto?

Per capirci se il mio capitale iniziale è 100 e ottengo alla fine del periodo cedole per 10 che si assommano a un capitale rimborsato di 95 il risultato finale sarà 105. Se invece ottengo sempre su un capitale di 100 cedole per 7 ma il mio capitale rimborsato è di 100 il risultato finale è 107. E 107 sono più di 105, quasi un 2% in più, giusto?

“Ma se io ho acquistato i titoli vicino al nominale o sotto avrò comunque un rendimento pari o superiore alla cedola?” qualcuno obietterà. Il discorso sulla cedola che si riceverà non si discute ma il ragionamento corretto da fare è non guardare solo la cedola, evidentemente. E calcolare da oggi a un determinato periodo quali sono i rendimenti che sul mercato si possono ottenere, facendo dei confronti. Il passato è passato ed è già nei prezzi.

Eppure molti risparmiatori faticano a capire questo concetto e nell’obbligazionario hanno magari in portafoglio titoli o fondi che rendono poco o nulla ma sono convinti, in base alle cedole nominali, di aver fatto un grande affare mentre magari potrebbero ottenere rendimenti migliori senza prendere rischi ulteriori. E così stanno regalando soldi alla loro banca o al mercato.

 

MEGLIO DETENERE I TITOLI OBBLIGAZIONARI DIRETTI INVECE DI FONDI O ETF?

 

Sull’obbligazionario capita poi chi ti spiega che è meglio investire comunque solo in obbligazioni dirette invece che in fondi o in Etf obbligazionari perché così sostanzialmente non si perde. E’ vero? No, è un’altra bufala perché fra avere un portafoglio di obbligazioni dirette e un portafoglio di fondi obbligazionari o di Etf nulla cambia dal punto di vista concettuale. Le obbligazioni in portafoglio nel fondo o nell’Etf hanno quasi tutte una scadenza, magari una cedola e una data e un capitale di rimborso. E la vera differenza è spesso più mentale o comportamentale.

 

Differenti atteggiamenti di fronte alle perdite nell’obbligazionario

 

Ritornando a parlare delle perdite subite attraverso titoli o fondi o Etf quello che cambia (restando la sostanza la stessa) è evidente l’atteggiamento mentale di molti risparmiatori: se si possiede un titolo obbligazionario la perdita non viene considerata mentre se accade tramite un Etf o un fondo allora c’è! Una bella illusione ottica.

Come spiegarlo? Molti non sanno come funziona veramente il mercato obbligazionario e si fanno un’idea sbagliata.

La finanza comportamentale insegna che chi compra delle obbligazioni dirette non fa spesso calcoli troppo sofisticati e guarda spesso solo alla cedola e considera il capitale rimborsato alla scadenza come qualcosa di certo e anche se un titolo in portafoglio (come è accaduto in questi anni diverse volte a chi deteneva dei BTP con scadenza medio-lunga) perde 10 o 20 punti percentuali è rassicurato dal fatto che al rimborso otterrà il capitale di 100.

Se invece si detiene un fondo o un Etf oppure una gestione patrimoniale tutto viene valorizzato giorno per giorno con il prezzo ultimo e la quota (il rateo) maturato di interessi nel caso di obbligazioni con cedola a tasso fisso o variabile e la “nuda verità” viene considerata da molti risparmiatori un minus.

In pratica se si acquista un titolo o un portafoglio di titoli obbligazionari che perdono dal prezzo dell’acquisto il 10-15% la cosa viene accettata e si è disposti senza problemi ad accettare qualche anno per rivedere i titoli salire mentre se la stessa cosa accade con un fondo o un Etf obbligazionario la colpa è dello strumento (o del gestore) e non si usa lo stesso criterio di valutazione.

 

Strana la nostra mente, no?

Questo lo sanno peraltro benissimo molte società di gestione che in questi anni hanno proposto e continuano a proporre sempre più fondi obbligazionari con cedola. Detto fra noi si tratta in molti casi di una presa per i fondelli gigantesca (scusate il francesismo) nei confronti dei sottoscrittori di questi fondi (e avremo modo di parlarne più nel dettaglio) e il vero obiettivo è illudere i risparmiatori facendo leva su alcuni trucchi psicologici ben conosciuti agli addetti ai lavori del ramo vendite.

E che si basano sul fatto evidente che molti risparmiatori non sanno fare di conto come mi ha raccontato amabilmente un promotore finanziario durante un viaggio in treno sul perché a molti dei suoi clienti proponeva fondi obbligazionari con cedola: “alla maggior parte dei risparmiatori piace l’idea di vedersi accreditare periodicamente una cifra e pazienza se non capiscono che potrebbe essere prelevata dal loro stesso capitale versato. Li rassicura e gli sembra di ottenere un ritorno certo. E poi si ottiene un altro fantastico vantaggio: col tempo la maggior parte dei sottoscrittori perde la cognizione se guadagna o perde perché il prezzo di carico diventa poco confrontabile con l’andamento del mercato per effetto delle cedole staccate”. Già.

 

l’andamento del mercato obbligazionario: rischi e opportunità

 

Tutto questo per dire che capire come funziona il mercato obbligazionario è importante. Un mercato che non è certo da mettere all’indice e anzi come SoldiExpert SCF sia con diversi portafogli modello che quelli relativi alla consulenza personalizzata anche per grandi patrimoni è un mercato che monitoriamo e analizziamo costantemente alla ricerca delle migliori opportunità sia con titoli diretti che tramite fondi o Etf.

E anzi consigliamo a tutti gli investitori di prenderlo in considerazione per diversificare il proprio patrimonio. Ma se anche voi investite in questo mercato è bene conoscerne le regole, un po’ di matematica finanziaria, le opportunità ma anche i rischi visto che la volatilità esiste anche su questo mercato e l’orizzonte temporale non può essere di pochi mesi se si investe su strumenti con scadenze lunghe.

Per questo è bene diversificare, seguire nel tempo una strategia e stare molto attenti a chi vi consiglia di acquistare un’obbligazione o un prodotto obbligazionario soprattutto se questo consigliere ha un interesse diretto nel collocarlo: potrebbe curare il suo interesse, non il vostro e in quel momento perfino a parità di emittente (e nel 90% dei casi succede proprio così) ci potrebbe essere sul mercato qualcosa che con caratteristiche analoghe rende di più!

Rischio emittente, rischio tasso, rischio cambio (per quelle in valuta), rischio liquidità, grado di subordinazione delle obbligazioni … Sono molti i fattori da prendere in considerazione anche sul mercato obbligazionario. Qualcuno lo chiama ancora reddito fisso ma è bene sapere quindi che di “fisso” non c’è molto. Ed è bene per questo essere preparati per non cadere dalla padella alla brace .

 

Salvatore Gaziano

Responsabile Strategie di Investimento di SoldiExpert SCF

Prenota un appuntamento

Roberta Rossi Gaziano

Responsabile Consulenza Personalizzata di SoldiExpert SCF

Prenota un appuntamento

Francesco Pilotti

Responsabile Ufficio Studi di SoldiExpert SCF

Prenota un appuntamento

Marco Cini

Esperto di pianificazione finanziara e previdenziale

Prenota un appuntamento